Quale welfare dopo la pandemia?
Processi e politiche
Ancora non sappiamo se abbiamo superato del tutto la crisi sanitaria creata dalla pandemia, ma due fatti sono certi: si è trattato di una crisi sistemica, dove l'interdipendenza fra le dimensioni – sociale, sanitaria, economica e ambientale – è talmente evidente da rendere insensata, oltre che improba, qualsiasi rigida demarcazione fra gli ambiti di intervento. In secondo luogo, la violenza della crisi ha riportato in piena luce ciò che gli ultimi decenni avevano oscurato: welfare significa beni e servizi essenziali per la nostra vita, oltre che per il nostro benessere. I contributi raccolti nel volume partono da qui, da quanto l'emergenza sanitaria ha reso drammaticamente evidente, per provare a comprendere gli effetti della pandemia, se si intravedono segnali di rottura, se qualcosa sta cambiando o può cambiare, e in quale direzione. L'obiettivo è delineare un'agenda di ricerca che metta al centro la cittadinanza sociale, chiarendo sia i fattori della sua fragilità attuale, sia le condizioni di un suo futuro possibile.
Il volume è parte delle attività di ricerca del Working Group «Welfare e Istituzioni». La pubblicazione è stata realizzata con il contributo dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, nell’ambito del Progetto di eccellenza 2018-2022 «Trasformazioni nella società contemporanea», finanziato dal MIUR. L’intero volume è stato sottoposto a peer review.
I CAPITOLI
DOI | 10.1401/9788815412003/c1
Capitolo primo
Quale welfare dopo la pandemia
Il volume indaga le misure di protezione sociale adottate nel nostro Paese durante e dopo la pandemia da Covid-19, raccogliendo contributi riguardanti sia la realtà nazionale che i contesti locali. Questo primo capitolo introduce le problematiche principali che questa situazione eccezionale ha fatto emergere, sottolineando il ruolo centrale assunto nella trattazione dalla dialettica fra depoliticizzazione e ripoliticizzazione e quella tra desocializzazione e risocializzazione del welfare.
Pagine | 7 - 26
DOI | 10.1401/9788815412003/c2
Capitolo secondo
Le disuguaglianze socioeconomiche e lo Stato sociale
Questo capitolo analizza le disuguaglianze socioeconomiche italiane allʼarrivo del Covid-19, concentrandosi poi sulle soluzioni da adottare per affrontare le sfide conseguenti. Contemporaneamente, nel corso della discussione, emergono i nuovi rischi di disuguaglianza scaturiti proprio dallʼemergenza pandemica. Lʼautrice mette inoltre in guardia nei confronti della complessità del necessario rafforzamento dellʼuniversalismo del welfare e dei diritti sociali.
Pagine | 29 - 48
DOI | 10.1401/9788815412003/c3
Capitolo terzo
Il lavoro di cura durante e dopo la pandemia
Il presente capitolo approfondisce il tema dei lavoratori operanti nei servizi di welfare, concentrandosi in particolare sul circolo vizioso tra mancato riconoscimento sociale e deterioramento delle condizioni del lavoro di cura. Vengono quindi ricostruite le dinamiche principali che hanno investito il settore in Italia, evidenziandone soprattutto la regolazione normativa, il fenomeno delle dimissioni e individuando il continuo sottofinanziamento come fattore alla base del suo peggioramento.
Pagine | 49 - 67
DOI | 10.1401/9788815412003/c4
Capitolo quarto
Forme di solidarietà in pandemia tra logica umanitaria e giustizia ecosociale
Questo capitolo è dedicato alle trasformazioni della solidarietà sociale.
Partendo da una riflessione su forme, concezioni e pratiche della solidarietà emerse
durante la pandemia, lʼautrice si concentra poi sul rapporto tra individuale e
collettivo, sottolineando il carattere necessario della solidarietà. Dalla disamina
complessiva emerge come la pandemia abbia rilevato due principali livelli dʼazione
della solidarietà, in tensione fra loro: quello istituzionale e quello emergenziale.
Pagine | 69 - 84
DOI | 10.1401/9788815412003/c5
Capitolo quinto
Finanza, welfare e vita quotidiana
Gli autori di questo capitolo analizzano la tendenza alla finanziarizzazione del welfare e della vita quotidiana. Lʼattenzione si concentra soprattutto sul ruolo degli attori finanziari nella definizione delle politiche sociali consolidatosi durante la pandemia, sulla diffusione di specifiche razionalità economico-finanziarie e su alcune strategie di innovazione finanziaria della società civile. Queste tre prospettive risultano fondamentali per comprendere il legame tra i processi di finanziarizzazione e le trasformazioni del welfare.
Pagine | 85 - 102
DOI | 10.1401/9788815412003/c6
Capitolo sesto
Periferie re-inventate. Immaginari post-pandemici e trasformazioni urbane
In questo capitolo viene affrontato il tema delle diseguaglianze territoriali in rapporto ai corrispondenti divari sociali, utilizzando come prospettiva di osservazione le rappresentazioni delle periferie e delle politiche inerenti. Da tempo considerati come indicatori del disagio e della marginalità, questi spazi urbani sono stati oggetto, durante la pandemia, di nuove riflessioni, che si sono però rivelate inefficaci per la soluzione dei problemi sociali che li affliggono.
Pagine | 103 - 119
DOI | 10.1401/9788815412003/c7
Capitolo settimo
Pandemia e povertà in Italia
Il capitolo che apre la seconda parte dellʼopera è incentrato sul tema della povertà e delle politiche di contrasto. Gli autori esaminano gli interventi di sostegno per contrastare lʼemergenza socioeconomica che ha avuto luogo in Italia nei primi anni successivi alla diffusione del Covid-19. Dalla riflessione emerge come le misure adottate abbiano consentito di ridurre gli effetti della pandemia e di smorzare, seppur temporaneamente, anche le aspre critiche al reddito di cittadinanza.
Pagine | 123 - 139
DOI | 10.1401/9788815412003/c8
Capitolo ottavo
La salute: il declino del territorio e l’ascesa del mercato
Questo capitolo affronta i problemi strutturali della sanità pubblica e dellʼassistenza sanitaria in Italia portati in primo piano dalla pandemia. Lʼanalisi delinea un quadro di generale indebolimento e frammentazione del diritto alla salute e di impreparazione nei confronti dellʼemergenza, caratterizzato innanzitutto dal disinvestimento nei servizi e nel personale, da disuguaglianze connesse alla regionalizzazione e dal peso crescente delle logiche di mercato.
Pagine | 141 - 156
DOI | 10.1401/9788815412003/c9
Capitolo nono
La scuola post-pandemica. Analisi e prospettive alla luce del PNRR
Nel capitolo vengono esaminate le ricadute della pandemia sul sistema scolastico italiano, approfondendone le debolezze strutturali e interrogando le capacità del PNRR di sistemarne gli aspetti più fragili. Nel complesso gli autori rilevano una generale continuità delle logiche sottostanti le politiche dell’istruzione degli ultimi decenni, tra cui il managerialismo e la riconcettualizzazione della scuola.
Pagine | 157 - 173
DOI | 10.1401/9788815412003/c10
Capitolo decimo
Giovani, welfare e lavoro
In questo capitolo lʼautrice indaga più in profondità lʼidea di riconcettualizzazione della scuola quale «servizio» finalizzato a promuovere le competenze e l’occupabilità degli studenti. Vengono quindi discussi i limiti delle politiche di welfare rivolte ai giovani, concentrandosi sulla ridotta penetrazione dellʼinvestimento sociale nellʼagenda nazionale ed evidenziando l’importanza dell’istruzione e della formazione di competenze come investimento nel capitale umano.
Pagine | 175 - 187
DOI | 10.1401/9788815412003/c11
Capitolo undicesimo
La casa pubblica tra residualizzazione e attivazione
In questo capitolo finale vengono riepilogati i tratti principali delle politiche abitative in Italia e del diritto di abitare dei giovani. Lʼautrice si sofferma sullʼimportanza del contrasto alle dinamiche di impoverimento del lavoro nellʼambito delle politiche di welfare abitativo e del ruolo dellʼabitare, oggetto di rinnovata consapevolezza durante la pandemia. In conclusione viene tuttavia rilevata una perdita di centralità della questione abitativa nellʼagenda politica italiana. .
Pagine | 189 - 204
DOI | 10.1401/9788815412003/c12
Conclusioni
Il volume si chiude tracciando una panoramica della realtà attuale assai poco incoraggiante, caratterizzata da una continuità perfino peggiorativa rispetto al periodo pre-Covid 19. Sembra dunque che lo shock della pandemia non abbia sortito effetti, rivelandosi insufficiente a produrre cambiamenti sia nella sanità, che nel contrasto alla povertà e nel diritto allʼistruzione. In conclusione tuttavia vengono fornite alcune soluzioni e spunti propositivi utili a prefigurare un ideale welfare post-pandemico.
Pagine | 205 - 213
DOI |
Le autrici e gli autori
Anila Alushi è assegnista di ricerca presso l’Istituto di Comunicazione e Media Studies dell’Università di Lipsia. Si occupa delle politiche di transizione giovanili e dei processi di trasformazione del welfare e del lavoro con particolare attenzione alla dimensione locale e multiscalare. Attualmente lavora al progetto di ricerca europeo AUTO-WELF: Automating Welfare – Algorithmic Infrastructures for Human Flourishing in Europe. David Benassi è professore ordinario di Sociologia economica presso l’Università di Milano-Bicocca, dove insegna Sistemi di welfare comparati e Povertà e salute. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’analisi della povertà e della disuguaglianza, con particolare attenzione alle conseguenze sulla salute, e l’analisi dei sistemi di welfare. Ha recentemente pubblicato il volume Poverty in Italy. Features and drivers in a European Perspective (con C. Saraceno ed E. Morlicchio, 2020; ed. it. 2022). Lavinia Bifulco è professoressa ordinaria di...
Pagine | 215 - 219